mercoledì 14 novembre 2007

11ma puntata. Petrolio

Quali sono le cause dell’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio, da 10 dollari al barile nel 1998 ai 100 sfiorati nelle scorse settimane? I fattori reali hanno una rilevanza del tutto parziale rispetto a una dinamica dei prezzi in cui le logiche finanziarie continuano a svolgere un ruolo determinante. Le scommesse sul futuro del prezzo del Wti (petrolio estratto in Texas e quotato al New York Mercantile Exchange) e del Brent (petrolio più pregiato, estratto da Mare del Nord e quotato all’International Petroleum Exchange). Se sul petrolio si specula molto, si investe anche poco. Ed è questa la seconda causa per cui non si è riusciti in trent’anni a migliorare i processi di trivellazione riducendone i costi. Ad efficienti progetti di trivellazione ed efficaci ricerche di nuovi giacimenti, le società petrolifere preferiscono piani di buy-back. Un esempio numerico darà prova di come e quanto l’Europa avrebbe dovuto sopportare un incremento maggiore del costo del petrolio se il tasso di cambio euro/dollaro non fosse stato favorevole alla nostra moneta.
Alla fine di questa puntata verrà posta agli ascoltatori una domanda chiave. Perché gli Stati Uniti "mettono le mani" nel Medio Oriente? Ormai anche i repubblicani non credono che questa guerra abbia avuto dei fini umanitari, di esportazione della democrazia o di peace making. Tuttavia molti ancora additano le ragioni della guerra al controllo del petrolio, pochi invece - e fra questi i rapper - hanno capito che gli Stati Uniti hanno paura che il dollaro non sia più la divisa internazionale di riferimento e per questo fanno le guerre.

Goodbye dollaro,
la moneta dei rapper americani ora è l'euro

Dall'universo delle top model a quello dei rapper. Dopo Giselle Bundchen anche il cantante americano Jay-Z sceglie l'euro. Se qualche settimana fa aveva fatto molto rumore la decisione della modella brasiliana di ricevere pagamenti solo in euro, certo non lascerà indifferenti il nuovo video del rapper Jay-Z's, "Blue Magic": lo scenario è quello di sempre, occhiali scuri, rolls royce, belle donne e tanto oro scintillante, solo che al posto dei dollaroni verdi, ci sono gli euro. Come se all'improvviso al posto delle "macchinone", spuntasse un'utilitaria, al posto dei crocifissi, un occhio di Maometto. Insomma, se la crisi del dollaro colpisce anche l'immaginario rap americano, la situazione è davvero preoccupante. Sul fronte pagamenti, la Bundchen non è l'unica che ha preferito la moneta del vecchio continente a quella di Paperone (secondo il settimanale brasiliano Veja, i compensi sono arrivati da Procter&Gamble e Dolce&Gabbana): anche il miliardario Warren Buffet, conosciuto come «l'Oracolo di Omaha» e Bill Gross, il chief investment officer di Pimco, primo fondo obbligazionario del mondo, hanno optato per questa strategia valutaria.
(Fonte: IlSole24Ore.com)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, questa cosa mi esce da un fianco. E' con davvero immenso piacere che scopro che l'economista che più volte ho sentito su radio aut sei tu!!!!
mi è servita la foto pubblicata nel sito e qualche ricerca nel tuo entourage....e puff, svelato l'arcano!!!
1. ti propongo come economo di zona. proporrei di mettere 5 euro in più a censimento e creare qualche fondo pensione per noi capi.
2. veramente complimenti perchè sei preparatissimo nella materia e davvero un fine divulgatore.
ancora complimentoni
bernardo
santa vittoria

Anonimo ha detto...

Caro Marco,come dice qualcuno:"La situazione di mia sorella non è buona!" ma , aggiungo "...anche gli altri in famiglia non se la passano bene!". Siamo all'assurdo. Giornali e televisioni imputano alla crescita del prezzo del greggio gli aumenti dei carburanti ma non informano (ma il problema è sempre quello che oggi uno le informazioni se le deve cercare, deve cioè essere "curioso") su quel 60% di tasse che ci fanno pagare sul litro di benzina; anche l'altra sera nella trasmissione Ballarò si è discusso di questo tema e la cosa sconcertate,secondo me, è stata che mentre alle spalle del conduttore troneggiava un cartello che riportava le voci che compongono il prezzo di un litro di diesel,con quel 50-60% di tasse, un ospite in studio dava indicazioni riguardo alle infrastrutture necessarie per far fronte ai rincari della preziosa materi prima. Nessuno ha parlato di quel famigerato 60%. Sembra che ciò che conti siano solo i costi di produzione, ma agire su questi e sui costi di trasporto ha un peso si importante ma marginale, credo, visto che la voce principale del prezzo sono le tasse. Il ministro Bersani dice che a seguito dei paventati aumenti sotto le festività natalizie( guardacaso...! vado all- in sul fatto che il prossimo sarà sotto Pasqua!) è intenzionato a convocare i petrolieri. Ma per dirgli cosa? Tanti auguri, forse.Ah queste tasse!Fino ad oggi ero deciso a rimettere a posto la bicicletta, ma poche ore fa un mio amico mi ha detto che hanno intenzione di mettere la targa obbligatoria pure su quella!Sarà vero? Mah!Cmq è vero che è necessario allentare la nostra dipendenza dal petrolio che ci espone ai giochi dei produttori che un giorno dicono che è finito, quello dopo tanto, un giorno che non cela fanno a estrarlo e quello dopo... pure! perchè chi glielo fa fare di investire in tecnologie, metodi di sondaggio dei terreni e trivellazione?tanto loro tirano su il prezzo e ci guadagnano lo stesso perchè a noi il petrolio serve, purtroppo! "Benedetto" motore a scoppio! Possibile che non ci sia una alternativa? Lo so che c'è, perchè mi sono informato a riguardo come credo lo sia tu, e la cosa brutta è che questa alternativa,che ci ci risparmierebbe disastri ambientali ( le coste del Mar Nero (o il Caspio? cavolo non mi ricordo adesso) le hanno finite di ripulire perchè non si sente più nulla in giro...!),tante guerre per esportare democrazia,ecc...,sta chiusa in un cassetto e li resterà per molto tempo ancora finchè non ci avranno guadagnato abbastanza; crea il problema vendi la soluzione! Comunque complimenti anche per questa interessantissima puntata. Ciao.