mercoledì 17 ottobre 2007

7ma puntata. Liberalizzazioni

Dopo almeno due decenni di privatizzazioni e liberalizzazioni non è accettabile che ancora vengono confusi i due termini al punto di renderli sinonimi in alcuni casi.
Per primo, una distinzione terminologica. Liberalizzare vuol dire, in tutto il mondo, intervenire pubblicamente creando o potenziando la concorrenza fra gli offerenti dei beni e servizi venduti sul mercato. Privatizzare, almeno in Europa, significa trasferire quote di proprietà da soci pubblici a privati.
Per secondo, una differenza notevole di obiettivi. Si liberalizza per tutelare la libertà di scelta dei cittadini-consumatori, favorire l’abbassamento dei prezzi e creare i presupposti per innestare il processo di innovazione delle imprese. Si privatizza, invece, per rimpinguare le casse dello Stato e per aumentare l’efficienza in quei settori di beni e servizi in cui il privato agisce meglio.
Il primo appello alle liberalizzazioni fu fatto trent’anni fa dall’economista e politico Guido Carli, oggi qualcuno vorrebbe dare una veste ideologica a questo processo: il vero coraggio degli addetti ai lavori è di spiegare che ogni protezione dei produttori è uno sfruttamento dei consumatori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Marco. Come al solito devo ringraziarti per il servizio che offri a tutti gli ascoltatori e agli utenti di questo blog.Finalmente una spiegazione decente sulla differenza tra liberalizzazioni e privatizzazioni,cosa difficile da trovare sui soliti canali informativi,fatta eccezione per REPORT di cui sono un fan accanito(la Gabanelli è da Nobel). Anche io sono dell'opinione che la concorrenza sia un'opportunità piuttosto che una minaccia e se le liberalizzazioni porteranno quei benefici di cui parlavi in trasmissione sarà sicuramente una cosa positiva per i consumatori. Io sono dell'opinione che un' impresa debba reggersi sulle proprie gambe senza ricorrere ad aiuti pubblici che alla fine, come mostra il caso ALITALIA( ma anche TRENITALIA non mi sembra se la passi bene) non portano a nulla di buono. Cme dice un personaggio di un noto reality di questi giorni:"chi jela fa,jela fa, chi 'nnjela fa, va a casa!" Riguardo le privatizzazioni è indubbio che il privato 9 volte su 10 sia più efficiente del pubblico(per il quale vige le regola che tanto alla fine paga sempre Pantalone!) ma ci sono servizi primari come i trasporti,le telecomunicazioni, l'energia, la sanità ecc... per i quali il processo di privatizzazione dovrebbe essere anticipato da un processo di regolamentazione al fine di evitare che qualcuno possa speculare su tali bisogni( mi conosci,potrei fare qualche esempio ma non vorrei crearti guai).Comunque tutto questo è un inizio e quindi ben venga, con la speranza che la celeberrima frase:"Dobbiamo rimettere in moto il Paese", da must della dialettica politica,possa tradursi in qualcosa di concreto. Un caro saluto