Con le tecnologie disponibili le fonti rinnovabili non sono certamente in grado di risolvere il problema energetico (maggiore richiesta di energia elettrica, dipendenza da gas e petrolio, emissione di gas serra), ma il ritardo verso gli altri Paesi europei è in incolmabile e aumenterà esponenzialmente perché non riusciamo a brevettare la tecnologia per produrre energia pulita ad alto rendimento. In Italia il
conto energia (DM 19 febbraio 2007) permette a cittadini e imprese di usufruire di interessanti incentivi alla produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare; tuttavia i meccanismi di incentivazione alla produzione di energia pulita sono poco chiari rispetto a quelli sperimentati in
Germania, dove l’incentivo è studiato con attenzione per offrire certezze in termini di rientro economico dall’investimento nelle varie tipologie di impianto energetico.
Le fonti rinnovabili sono richiamate in tutti i documenti di politica energetica regionali, ma il livello di produzione di energia pulita nel Centro-Nord risulta ancora inferiore a quello potenziale. Al 31 dicembre 2005, solo il 16,5% del consumo complessivo di elettricità nelle quattro regioni del Centro-Nord (pari a 60.943 GWh) è stato soddisfatto attraverso il ricorso alle energie rinnovabili. La percentuale aumenta al 21,6% quando ci si riferisce al contributo del Centro-Nord alla produzione rinnovabile in Italia da fonte idrica, eolica solare, geotermica, biomasse e recupero rifiuti. I dati emergono dalle ultime statistiche È quanto emerge dalle statistiche, aggiornate al 31 dicembre 2005, del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) sull’effettiva produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Tra le regioni del Centro-Nord, alla Toscana spetta il primato di maggiore produttore di energia pulita con 6.074,1 GWh e 143 impianti alimentati da fonti rinnovabili (IAFR). Inoltre, questa regione è l’unica in Italia a ricorrere all’uso di energia geotermica, generata per mezzo di fonti geologiche di calore, con 31 centrali geotermoelettriche in esercizio per una potenza complessiva installata di 711 MW installati e una produzione totale di 5324,5 GWh (pari all’87,6% di tutta l’energia pulita prodotta in Toscana).
In Emilia-Romagna, invece, più della metà dell’energia pulita (908,8 GWh) viene prodotta attraverso l’utilizzo delle biomasse, sostanze di origine animale e vegetale, e il recupero dei rifiuti solidi urbani. Al 31 dicembre 2005 in questa regione risultano in esercizio 105 impianti alimentati da fonte rinnovabile, di cui 62 sfruttano l’energia idrica, 41 quella delle biomasse e dei rifiuti, 2 quella eolica.
Le statistiche sulle fonti rinnovabili in Umbria mostrano un elevato tasso di efficienza nello sfruttamento dell’energia idrica: solo 28 impianti per produrre complessivamente 1543,5 GWh (le vicine Marche con il triplo degli centrali idroelettriche riescono a produrne solo un terzo) che fanno avvicinare il dato alla producibilità dell’Emilia-Romagna. A pesare in questa regione è l’assenza di impianti qualificati solari termici, fotovoltaico e geotermici.
Basso è il contributo delle Marche alla produzione di energia pulita (solo 628 GWh) pari al 6,2% dell’energia rinnovabile prodotta nel Centro-Nord e all’1,2% di quella in Italia. Il dato risulta anche da un’assente diversificazione nelle fonti rinnovabili, in particolare non sono stati costruiti impianti energetici di natura solare, eolica e geotermica. In questa regione 94 impianti su 102 sono impiegati a produrre energia idroelettrica per una potenza installata di 218,3 e una producibilità di 582,2 GWh (pari al 92,7% di tutta l’energia pulita prodotta nelle Marche).
(Fonte: 27/06/2007, Marco Marcatili,
Il Sole 24 Ore Centro Nord)